Il 2 giugno 1946 il popolo italiano, uomini e donne, ha partecipato con il proprio voto al referendum che ha stabilito la Repubblica come forma istituzionale dell’Italia uscita dalla dittatura nazifascista il 25 aprile 1945.

In quella votazione furono scelti anche i membri dell’Assemblea Costituente, che ha avuto il compito importante di stendere il testo che ancora oggi è il presupposto della nostra democrazia.

La Costituzione Italiana stabilisce i principi di base in cui ci riconosciamo, i diritti che l’Italia ritiene fondamentali per la dignità delle persone e che devono essere tutelati e garantiti in ogni occasione, come il diritto di non discriminazione, la solidarietà sociale, il principio di uguaglianza e così via.

Il patto sociale che lega tutti i cittadini italiani in nome della Costituzione si basa sul nostro essere una comunità democratica e partecipata: la Repubblica promuove le condizioni per cui ogni cittadino abbia diritto al lavoro e “ogni cittadino partecipa al progresso materiale o spirituale della società” (art. 4).

Oltre ai diritti, quindi, non dobbiamo mai scordare i nostri doveri.

Tra questi, l’articolo 48 afferma che “il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.”

Negli ultimi tempi questo dovere / diritto viene sempre meno esercitato. A 80 anni dalla Liberazione dalla dittatura fascista e dall’entusiasmo con cui il popolo italiano tornava alla libertà e alla democrazia, non possiamo prenderci la responsabilità di dimenticare come si è arrivati a scrivere questo articolo della Costituzione, di dimenticare la vita che tanti hanno perso per permetterci questa libertà.

Tra una settimana abbiamo l’occasione di esercitare questo diritto, che è anche un dovere civico verso la comunità intera.

Indipendentemente dalla scelta per il SI’ o per il NO, è importante raccogliere il testimone di chi ha dato la vita perché noi vivessimo in libertà.

Per onorare degnamente la Festa del 2 giugno, andiamo tutti a votare nei giorni di domenica 8 e lunedì 9 giugno!