Consiglieri del centrodestra lonatese, vi siete divertiti a sbeffeggiare la minoranza?
Durante il consiglio comunale di giovedì 20, la sindaca Carraro, con la sua giunta e i suoi consiglieri di maggioranza ha messo in piedi una pantomima che è chiaro specchio delle sue qualità.
Come al solito quando c’è da discutere qualche nostra mozione, la maggioranza ne chiede il ritiro. I motivi sono sempre i più vari ed eventuali, indipendentemente dal contenuto della mozione. In questo caso si trattava della salvaguardia della lapide storica in via San Taddeo a Sant’Antonino Ticino.
Abbiamo quindi proposto alcuni emendamenti da introdurre. Dopo averli ascoltati, la sindaca ha chiesto una sospensione del consiglio, per confrontarsi con la maggioranza.
Al rientro, dopo DODICI minuti, cosa avrebbe fatto un Sindaco? Avrebbe comunicato che, anche dopo il confronto, la maggioranza non avrebbe condiviso la mozione, né con gli emendamenti, né senza.
Invece cosa ha pensato di fare questo centrodestra lonatese? La sindaca al rientro non ha battuto ciglio, ha richiesto copia degli emendamenti, li ha letti con sussiego e continuando a chiedere conferma della correttezza; ha quindi messo in votazione gli emendamenti iniziando a ridacchiare e la maggioranza li ha respinti tra le risatine di tanti (si sentono benissimo nell’audio).
Io ho abbandonato l’aula e ho imprecato, all’esterno dell’aula consiliare, per la rabbia di vedere la direzione che ha preso Lonate Pozzolo e la modalità con cui è governata. È stato uno sfogo di cui non mi vergogno.
Carraro invece dovrebbe vergognarsi della mancanza di rispetto che ha per il ruolo che si trova a ricoprire, per l’istituzione del consiglio comunale e per le persone che ha davanti. Comportamenti che descrivono in maniera evidente quali sono i valori suoi e di tutti gli altri dieci assessori e consiglieri che si sono divertiti in questa pantomima.
Utilizzando le parole del capogruppo di maggioranza: “Ma questo qui è il comportamento di un consigliere comunale?” O di un sindaco?
Sempre più in basso, sempre più in basso.
Nadia Rosa