Dal 2021 il 23 maggio, oltre che giornata nazionale, è anche la giornata lonatese della legalità, istituita per promuovere l’impegno civile di lotta alle mafie e ad ogni forma di illegalità nonché l’educazione al rispetto delle regole di convivenza civile.

La prima giornata lonatese, nel 2021, è stata celebrata con Dario Vassallo, fratello del “sindaco pescatore” Angelo, ucciso da ignoti a causa del suo battersi per trasformare il proprio Comune, logorato dagli interessi della malavita locale, in un esempio di civiltà.

Nello stesso anno, poche settimane dopo, Giovanni Impastato ha condiviso con i tanti lonatesi presenti la storia di suo fratello Peppino e della sua lotta contro la mafia. In quell’occasione l’ala nord del Monastero San Michele è stata intitolata a Peppino Impastato, anche se ultimamente qualcuno dell’amministrazione pare dimenticarsi il nome di quell’ala.

Nel 2022 la giornata lonatese della legalità ha visto un doppio appuntamento: a fine maggio l’incontro con un testimone di giustizia, Mauro Esposito, che ha raccontato la sua vicenda di vittima di estorsione e ribellione ai criminali. All’inizio di giugno, invece, Giulio Cavalli ha portato il suo monologo “Falcone, Borsellino e le teste di minchia – 30 anni dopo” a Lonate Pozzolo.

Pare però che la vita della giornata della legalità lonatese sia stata così breve: nel 2023 è sparita dai radar, e a quanto pare anche nel 2024 la giornata lonatese non prevede alcuna iniziativa. Peccato! Del resto, se alla sindaca ci sono voluti cinque mesi per chiedere ai gruppi consiliari i nomi dei componenti della consulta della legalità e altri lunghissimi sette mesi per convocarla non ci stupiamo di questo nulla.

Però non possiamo permettere, specialmente in un giorno come questo, specialmente in un territorio come il nostro, segnato da una storia di presenza di criminalità, che questa sia la regola. Lonate Pozzolo deve continuare a essere un presidio di legalità. Questa deve essere la priorità e deve essere l’obiettivo dell’impegno di tutti.