Questioni di immagine

“La scopa nuova fa rumore” recita un vecchio proverbio. E in questo ultimo periodo, che è un gran agitare di ramazze, si è aggiunto lo spazzolone del nuovo Commissario di Forza Italia di Lonate Pozzolo.

Potremmo partire dal fatto di interrogarci sul perché la sezione Lonatese abbia un Commissario e non un Segretario, ma pensiamo che le ragioni siano note a tutti.

E in questa ansia di farsi notare, Forza Italia ha iniziato con una grossa gaffe, attaccando una manifestazione, quella del 55mo della Fanfara, che si è svolta nel perfetto ordine e con la soddisfazione di tutti i partecipanti.

Entrando nel merito, visto che nè i lavori nè gli eventi si preparano frettolosamente come certi comunicati stampa, possiamo dire che le date erano già state concordate a Febbraio, per dare modo alla Fanfara di potersi organizzare con i dovuti tempi, già sapendo la tempistica dei lavori. Solo la rapidità dei lavori, e sottolineiamo rapidità, dovuta alle favorevoli condizioni meteo e all’efficienza dell’impresa che sta effettuando l’opera, sta facendo sì che il tutto proceda speditamente verso il rinnovamento di un’area, quella della piazza, che da troppo tempo necessitava di una sistemazione, ma che a breve sarà pienamente restituita a tutti i cittadini, che potranno anche viverla in modo nuovo e partecipato.

Lavori e percorsi già ben stabiliti, quindi, ben coordinati dalla nostra Polizia Locale, che ancora una volta ha dimostrato alta professionalità.

Di contro, la nuova Forza Italia parte con il vecchio vizio, quello di tirare per la giacchetta enti e realtà che nulla c’entrano con la politica, come la Fanfara, al solo scopo di creare polemiche inutili.

Parlando di pessima immagine per Lonate, potremmo soffermarci sulla diroccata sede di partito, nella piazza principale del paese, che ben riflette le crepe interne di quella parte politica, a briglia sciolta su tutti i temi della politica lonatese, e nazionale. Proprio un bel vedere e un bell’esempio per Lonate!

Noi, alla manifestazione, c’eravamo eccome, ben presenti anche in corteo, qualcun altro si è limitato a pensare a poche povere righe dal suo punto privilegiato davanti al bar, dove si sa, le polemiche fioriscono in modo spontaneo.

Preferiamo la politica del fare, a quella del criticare.