La bellezza fa paura

C’è sempre qualche altra priorità, questa è la scusa, per non perseguire la bellezza delle cose. E’ sempre più importante qualcos’altro, fare altro, e si scorda che viviamo anche di cose che devono riempire il cervello, la vita, e non solo la pancia. L’ultima polemica, alimentata dai soliti personaggetti, riguarda l’area cani, ma è sempre puntuale la voce del dissenso per ogni azione fatta. Non parliamo di critiche; quelle, se fanno parte di un confronto, arricchiscono e aiutano, ma parliamo di commenti, risatine, ammiccamenti, quando va bene, se non di continue alterazioni e distorsioni della realtà o accuse, sempre, e ribadiamo sempre, rivelatesi poi false, a dimostrazione dello spessore di chi accusa. Nel totale silenzio-assenso delle opposizioni deputate, a cui, evidentemente, fa comodo che qualcuno si sporchi le mani al posto loro, prendiamo queste critiche come prova e conferma della giusta strada intrapresa. L’area cani, come altre opere, rappresentano una risposta alle esigenze dei Lonatesi, tutti, e in questo caso specialmente per i proprietari di cani, che ben sanno che un’area verde boschiva non è un’area di sgambamento “libera”, in quanto è sempre necessario tenere il cane al guinzaglio e spesso anche con museruola, mentre nelle apposite aree i cani sono liberi di girare in totale sicurezza e libertà. Guardandosi intorno, anche facendo riferimento a comuni della zona che spesso vengono citati come “virtuosi” non si capirebbe altrimenti, come mai, comuni come Gallarate, o Busto, o anche la vicina Castano Primo, pur dotati di ampi spazi verdi, boschivi o meno, si siano dotati di un apposita area cani,ma si sa, la polemica è più facile da fare, quando non si ha veramente niente da dire. Per quanto riguarda l’opera d’arte in via Cavour, perché di opera d’arte si tratta, realizzata da un artista di fama mondiale, siamo orgogliosi di aver portato a Lonate un pezzettino della bellezza di queste opere, apprezzate in tutto il mondo, ad un costo, sia chiaro, molto vicino allo zero, grazie ai bandi europei specifici, soldi, tanto per essere chiari, che non avrebbero avuto uso diverso da quello per cui sono stati usati. Il problema, lo vediamo, è che a fare cose “belle” qualcuno ci resta male, ma noi pensiamo che sia un po’ come la storia della volpe e dell’uva, troppo acerba, diceva, non riuscendo ad afferrarla. Continueremo a fare opere utili, asfaltare strade, sistemare scuole, come abbiamo fatto in questi anni, e anche rispondere alle esigenze culturali, sociali e, perché no, portare più bellezza, nel nostro paese, perché la bellezza, in fondo, a qualcuno fa paura