Il primo consiglio comunale di lunedì 29 maggio ha aggiunto motivi di preoccupazione a quelli che avevamo già per Lonate Pozzolo.
L’amministrazione Carraro è iniziata il 16 maggio scorso con la dichiarazione che “Lonate Pozzolo è finalmente IN MANO al centrodestra”. Non esattamente una buona premessa e neppure rassicurante per la cittadinanza.
LE NORME E LE PROCEDURE, QUESTE SCONOSCIUTE
Lunedì 29 maggio, durante la prima seduta di consiglio comunale, si è subito notata una scarsa conoscenza della normativa. In questi casi il passo falso è dietro l’angolo, se non si conoscono le basi giuridiche al cui interno ci si può muovere. Del resto, chi, come Carraro, ha annunciato di voler “accelerare le procedure” di una gara non promette niente bene.
Abbiamo un sindaco che a ogni domanda posta dall’opposizione si guardava attorno con aria smarrita per cercare l’aiuto del segretario comunale, di qualche assessore o del pubblico. Cosa succederà quando dovrà partecipare a incontri, prendere decisioni, effettuare scelte per la collettività? Dovrà sempre essere accompagnata da un altro amministratore (di sostegno?).
E non parliamo dell’incapacità di portare a termine due semplici votazioni senza errori, ripetute due volte per poter essere concluse (e grazie ai suggerimenti che sono arrivati alla giunta dal pubblico).
ASSESSORI NON PERVENUTI
Durante la serata è stata presentata la Giunta. Attendiamo di conoscere la voce dei suoi componenti in prossime occasioni, visto che né il vicesindaco Colombo, né gli assessori Bandera e Volonté hanno aperto bocca durante l’intera serata.
LE PAROLE DEL SINDACO
Il Sindaco invece qualche parola l’ha detta.
Al momento del giuramento ha mandato un avvertimento al nostro gruppo, anteponendo a qualsiasi altro discorso un attacco al nostro diritto di opposizione, peraltro attribuendoci parole che non abbiamo mai pronunciato.
Poi ha commentato acidamente con un secco “Grazie per l’arringa” il primo intervento del consigliere Rosa.
Infine non ha risposto ad alcuna delle domande poste, rispondendo a qualsiasi sollecitazione con il mantra “abbiamo cinque anni, abbiamo tutto il diritto di dare risposte nei tempi e nei modi che vogliamo”. Possiamo quindi già archiviare il capitolo trasparenza del programma elettorale di centrodestra letto dal sindaco controvoglia. Con queste premesse difficile che venga attuata questa parte.
Anche il capogruppo Mantovani conferma questa linea, dato che non è mai intervenuto durante la seduta, salvo interrompere il consigliere Rosa che aveva richiesto e ottenuto la parola, dicendo che stavamo parlando troppo.
LE DOMANDE SENZA RISPOSTA
Abbiamo posto domande, rimaste tutte inevase. Era l’occasione per il sindaco e per gli assessori di illustrare compiutamente, anche alla cittadinanza presente, cosa c’è (se c’è qualcosa) alla base delle frasette anonime del programma elettorale. E invece niente, zero assoluto, nessun chiarimento, nessun dettaglio sulle priorità e soprattutto sulle modalità (e le risorse!) con cui realizzare le promesse. Anche lì solo un “abbiamo cinque anni”.
Abbiamo posto molte altre domande. Tra queste:
- Verrà mantenuta la consulta per la legalità?
- Con che tempistica verrà istituita la Commissione Malpensa prevista nel programma elettorale?
- Chi sarà l’assessore delegato all’informatizzazione?
Anche a queste “complicatissime” domande non abbiamo avuto risposta. Qui non si tratta di sapere quali sono le cause di ineleggibilità di un consigliere (che evidentemente non erano note), ma di quello che si vuole fare. È così difficile rispondere? Anche per queste domande dovremo aspettare cinque anni per avere una risposta?
I GIOVANI E IL FUTURO
Il consigliere Sangaletti ha fatto rilevare l’assenza nel programma di politiche giovanili, oltre alla mancanza di rappresentanza di giovani nella lista di maggioranza e il sindaco le ha praticamente risposto che anche senza giovani in lista hanno vinto lo stesso e quindi cosa vogliamo da loro?
Il tutto chiedendo di essere chiamata “signor sindaco” e invece dando del tu al consigliere comunale, un po’ come si fa con chi si ritiene inferiore.
La nostra preoccupazione qui aumenta: il futuro di questa amministrazione è un ritorno a un antico passato e, conoscendolo, la cosa non ci lascia per niente tranquilli. Non c’è visione, non c’è progresso, non c’è la volontà di costruire il mondo che verrà insieme a chi lo vivrà.
L’ALTRA OPPOSIZIONE
La lista “I cittadini per i cittadini” si è presentata appoggiando e votando il programma di questa maggioranza. Nessuna sorpresa, dato che il percorso di attacchi alle persone e insulti sui social che ha rivendicato in Consiglio Comunale come sua prima iniziativa era fatto in collaborazione con un paio di “vallette” (parole sue) e tra queste era presente l’attuale sindaco Carraro. Abbiamo assistito alla quadratura del cerchio.
CONCLUSIONE
Non basta vincere le elezioni per amministrare un paese. Non si tratta di vincere una partita e poi sfoggiare foto e sorrisi per i successivi cinque anni. Bisogna lavorare, ottenere risultati e soprattutto rendersi conto il prima possibile che si sta ricoprendo un ruolo istituzionale. Durante il Consiglio Comunale non abbiamo visto nulla di tutto ciò.