Venerdì sera 7 novembre 2025 si è svolto un incontro in sala civica organizzato dalla giunta Carraro e dall’associazione SOS Italia Libera di Paolo Bocedi. senza il coinvolgimento della consulta per la legalità, a cui è stato comunicato solo a programma definito.
Personalmente la serata mi ha lasciato l’amaro in bocca per una serie di motivi.
Passerella politica
La sensazione di un evento con una connotazione partitica ha sfiorato più di una persona nel pubblico, sia per l’aggiunta all’ultimo momento al tavolo del senatore leghista Candiani, sia guardando come sono stati riservati i posti nelle prime file: spiccavano in seconda fila i posti nominativi dei segretari di partito del centrodestra lonatese, partiti che erano equamente presenti anche al tavolo (un componente di FdI, uno della Lega, uno di FI).
Ma questa sarà stata sicuramente una coincidenza non voluta, andiamo oltre.
Lonate assente
Gli interventi sono stati tutti generici, incentrati sul tema delle mafie presenti in Lombardia, sulla necessità di contrastarle, sull’urgenza di intervenire soprattutto in tema educativo.
Il fatto che l’incontro si svolgesse a Lonate Pozzolo non ha avuto alcuna rilevanza. Nessun riferimento al territorio, nessun obiettivo concreto locale, nessuna azione intrapresa nel lonatese è stata citata.
La sindaca Carraro nella sua brevissima introduzione ha solo detto che “la legalità va ricordata” e ha citato come unica azione il protocollo con SOS Italia Libera. Ricordiamo che il protocollo è di due anni fa e che l’unica sua applicazione è stata organizzare questa serata, alla faccia delle dichiarazioni di voler mettere in atto diverse azioni di prevenzione ed educazione con questa collaborazione.
Nessun’altra parola è stata proferita da Carraro, se non il ringraziamento finale per la partecipazione che, peraltro, è stata piuttosto modesta, dato che la sala, non gremita, era in buona parte composta da addetti ai lavori e accompagnatori degli ospiti.
L’intervento di De Corato
Ho trovato poi sconcertante l’intervento di Riccardo De Corato in almeno due passaggi: ha anticipato che nelle prossime settimane “ne vedremo delle belle” perché, a suo dire, negli omicidi di Falcone e Borsellino la mafia c’entra poco. Un’affermazione decisamente destabilizzante.
Poi ha affermato che sta lavorando a una legge secondo la quale “Le divise non devono mai essere sotto giudizio di nessuno nello svolgimento del loro lavoro”.
Le forze dell’ordine sono al fianco dei cittadini per garantire sicurezza e legalità, con il loro lavoro prezioso e instancabile. Tante volte nei miei cinque anni da sindaco ho avuto a che fare con chi quotidianamente opera in questo senso ed è solo da ringraziare per quello che fanno con sacrificio e dedizione.
Da qui a rendere intoccabile un’intera categoria di persone solo perché indossa una divisa ne passa. Nessuno si può sentire al di sopra delle regole solo perché appartiene a una categoria, che sia un componente delle forze dell’ordine, un politico o uno sportivo, un insegnante o un commerciante: siamo tutti uguali davanti alla legge e rispondiamo dei nostri comportamenti.
Sarebbe una deriva pericolosa, e non in linea con i principi di legalità, che impedirebbe di indagare sui pochi che approfittano della propria posizione per comportamenti illegittimi.
Consulta per la legalità
Un’ultima riflessione sulla consulta per la legalità: leggo che il segretario di Fratelli d’Italia Carbone ha rilasciato la dichiarazione secondo cui non vuole “denigrare le consulte, perché servono e vanno mantenute”.
Queste parole non fanno che confermare quanto scrivevamo pochi giorni fa. È evidente che il ruolo della consulta è considerato meno di zero da questa amministrazione: non ci si crede ma farebbe troppo brutto abolirla e quindi formalmente la si mantiene, ma solo perché si deve.
Conclusione
Le serate a tema legalità sono importanti ma dovrebbero lasciare un segno in chi vi partecipa.
Non è sufficiente ripetere qualche concetto condivisibile ma astratto perché l’incontro sia utile e non basta un elenco di nomi sul programma perché si ottenga un risultato.
Quello che serve a Lonate è la consapevolezza di quello che è stato il passato e, soprattutto, l’attenzione sulla situazione attuale e la necessità di agire quotidianamente perché ogni possibile deriva di criminalità o di illegalità venga contrastata.
La (brutta) serata di venerdì non ha dato alcun elemento concreto a questa esigenza.
Nadia Rosa