Nello scorso consiglio comunale del 29 settembre, durante l’approvazione del punto sul regolamento per la tutela e benessere degli animali e per la miglior convivenza con la collettività umana, con rammarico, ma consapevolezza la consigliera di minoranza nonché capogruppo di minoranza Ausilia Angelino ha deciso di abbandonare la votazione con la pseudo giustificazione di amare troppo gli animali e non sopportare la strumentalizzazione degli stessi a fini politici.
Ora, fa piacere che usi la parola “amore” che però indica affetto intenso, assiduo, fortemente radicato per qualcuno…ma questo non è il senso del regolamento, la politica non usa gli animali, la politica vuole essere per gli animali, il termine tutelare significa difendere, proteggere, salvaguardare, preservare contro danni offese o azioni illecite. La differenza tra i due termini è chiara, tranne per qualcuno. Qui non si tratta di amare gli animali, ma si tratta di svincolarsi dai discorsi fini a se stessi sul presunto amore per gli animali per lasciare invece spazio ad un’azione concreta a loro tutela!
Considerare forte il termine “essere senzienti”, come è stato obiettato dal consigliere Andreoli, vuol dire non sapere nulla di quanto sottoscritto da tutti e 27 gli stati membri dell’Unione Europea nel 2007 – Italia compresa- nel trattato di Lisbona (l’articolo 13 cita “…l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti …”), o forse non è mai stato politicamente interessante leggerlo? Oppure non è stato considerato a fini elettorali degno di considerazione?
Sta di fatto che ancora ad oggi un certo tipo di politica non ha capito cosa significhi tutelare animali e ambiente e forse il motivo risiede nel fatto che non sono voti!