Giovani e lavoro: un argomento di attualità e di estrema importanza. Una scelta interessante per il tema del’assemblea civica di quest’anno, che si è svolta ieri 6 dicembre 2018 nella Sala Padre Luigi Rosa dell’oratorio maschile.
In Italia assistiamo purtroppo a un quadro sconfortante per quello che riguarda il tasso di occupazione giovanile. Anche e soprattutto in confronto ai dati degli altri stati europei.
L’occupazione per la fascia d’età dai 15 ai 24 anni, stando ai dati diffusi dall’Istat a ottobre, è pari al 17,7%. In altri paesi abbiamo il 29,6% (Francia), il 45,7% (Germania) e addirittura il 63,9% (Paesi Bassi).
Per questa stessa fascia, il tasso di disoccupazione si attesta al 31,8%, contro una media europea del 15% rilevata a luglio 2018.
Questo è il risultato certamente di una crisi economica che ci portiamo avanti da anni, ma anche di scelte politiche non sempre felici o lungimiranti. L’Italia è in coda ai paesi europei e dà ben pochi segni di risveglio.
E’ il fallimento di una legislazione a volte miope. Viviamo in un mondo che è fortemente cambiato negli anni. Ricordo che quando frequentavo le scuole elementari, alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” la stragrande maggioranza delle bambine rispondeva “la maestra”. Oggi ho sentito rispondere “La youtuber”.
E’ un cambiamento epocale, anche culturale e dei modelli di riferimento; è un mondo che cambia a una velocità notevole e non possiamo permetterci di ragionare esclusivamente con gli schemi del passato.
Al di là della risposta di quella 7enne, è un mondo dove si creano nuove professioni: si cambia modo di lavorare. Cambiano i luoghi di lavoro ma anche i tempi, come per esempio nel “lavoro agile”. Questo non significa però che ne deve conseguire una perdita di diritti.
A fronte di tutti questi cambiamenti, si sono create storture: un mondo di lavoratori precari, a termine e sottopagati. Quando non vengano addirittura “pagati in visibilità” come viene proposto ad alcuni professionisti o giornalisti.
E’ importante l’obiettivo di perseguire un miglioramento della qualità del lavoro.
I principi devono essere quelli della DIGNITA’ del lavoro, ma anche dell’ETICA, sia da parte del lavoratore che delle aziende. Il lavoratore deve aver presente i propri doveri, oltre che i diritti.
Le aziende devono fare la loro parte, anche al di là degli obblighi di legge. Per esempio con la formazione dei lavoratori, con scelte di miglioramento dell’ambiente di lavoro, come con il welfare aziendale, ma quello vero, non quello semplicemente del buono spesa.
E’ importante anche una riforma che elimini lo scollamento che c’è tra scuola e lavoro. I progetti di alternanza spesso sono inutili o di facciata. Occorre una miglior integrazione tra teoria e pratica, come accade in altri paesi europei.
Solo così potremo garantire ai giovani la possibilità di un lavoro dignitoso e che quindi possa dare anche una prospettiva di sicurezza nelle scelte di vita.
A Lonate Pozzolo sono attivi due servizi, gestiti dall’Unione dei Comuni di Lonate Pozzolo e Ferno: lo sportello InformaLavoro e le Città del Lavoro.
La Giunta dell’Unione ha recentemente approvato una proposta che ha l’intento di agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro nei nostri Comuni: ci si renderà parte attiva con le aziende del territorio, contattandole direttamente per informare dei servizi offerti dall’InformaLavoro e rendere quindi più facile l’incontro con i giovani (e meno giovani) alla ricerca di impiego.
E’ inoltre intenzione del Comune di avvalersi della possibilità offerta da Dote Comune, con progetti di tirocinio da realizzare all’interno dei servizi comunali.